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venerdì 17 giugno 2011

Come può essere identificato il ADHD, (DDAI)?

Non è facile identificare un ADHD, particolarmente nella fascia d'età che precede i 6 anni.

La diagnosi di ADHD deve essere fatta da uno specialista (psicologo dell'età evolutiva o pediatra) basandosi sull'osservazione dei comportamenti del bambino e sulla storia personale fornita sia dai genitori, che dagl'insegnanti.

Alcuni genitori non si rendono subito conto del fatto che il comportamento del figlio è problematico, magari perché notano una rassomiglianza con il proprio comportamento da bambino, e quindi lo considerano normale. In questi casi è l'ingresso nella scuola che, spesso, determina il riconoscimento effettivo del problema dell'iperattività e/o del deficit d'attenzione.

Di contro altri genitori, osservando nel proprio figlio, già nei primi anni di vita, segnali tipo una certa difficoltà a mantenere l'attenzione concentrata in un'attività o la tendenza a non stare mai fermo, possono giungere alla conclusione affrettata che si tratti di un ADHD.

Dal momento che i bambini maturano in maniera diversa, ed hanno personalità, temperamento e livelli d'energia differenti l'uno dall'altro, è sempre bene consultare uno specialista per valutare se il bambino abbia effettivamente un disturbo da deficit d'attenzione o sia invece immaturo, oppure se abbia effettivamente un disturbo da iperattività o sia invece esuberante.

domenica 12 giugno 2011

Concretizzazione dell'insegnamento!

         
          Quando vengono spiegate le lezioni o vengono date delle istruzioni per eseguire dei compiti e' importante che l'insegnante si accerti del livello di attenzione del bambino: spesso i bambini iperattivi sono fisicamente e mentalmente occupati a fare qualcos'altro (roteare penne, guardare o chiamare i compagni). In generale il contatto oculare e' la tecnica più efficace per controllare l'attenzione del bambino. 
            Le consegne devono contenere delle istruzioni semplici e brevi. E' fondamentale assicurarsi che il ragazzo abbia compreso le istruzioni di un compito; per essere sicuri di ciò si possono fare le consegne ("cosa devi fare?").          
          Una volta dato un testo di un problema di aritmetica o un testo che contenga delle istruzioni è opportuno aiutare il ragazzo disattento/iperattivo ad individuare (sottolineandole con diversi colori) le parti importanti del testo.

Anche l'organizzazione della classe può aiutare…

A prescindere dal fatto che la migliore collocazione è a discrezione dell'insegnante…

I. è opportuno controllare le fonti di distrazione all'interno della classe: non è indicato far sedere il ragazzo vicino alla finestra, al cestino, ad altri compagni rumorosi o ad altri oggetti molto interessanti. Non è ugualmente produttivo collocare l'allievo in una zona completamente priva di stimolazioni in quanto egli diventa più iperattivo perché va alla ricerca di situazioni nuove e interessanti.
II.  Disporre i banchi in modo che l'insegnante possa passare frequentemente in mezzo ad essi, in modo da controllare che i più distratti abbiano capito il compito, stiano seguendo la lezione e stiano eseguendo il lavoro assegnato.

martedì 7 giugno 2011

La prevalenza



La prevalenza dell’ADHD varia molto, secondo gli strumenti utilizzati e le realtà socio-antropologiche in cui viene studiata. I soggetti colpiti comunque sono numerosissimi in tutto il mondo. Ovunque adeguatamente ricercato il disturbo in età scolastica mostra una prevalenza intorno al 4%
L’ADHD è stato identificato dai ricercatori in tutte le nazioni e in tutte le culture studiate. Il disturbo è maggiormente rappresentato nel sesso maschile secondo un rapporto che va da 3 a 9 maschi ogni femmina, a seconda delle ricerche, forse perché i maschi, secondo Barkley, sono geneticamente più soggetti alle malattie del sistema nervoso.
Va rilevato che gli strumenti di screening utilizzati per un primo orientamento diagnostico (DSM-III-R e DSM-IV) sovrastimano il problema, perché lo confondono con il capitolo più ampio dei disturbi di condotta. Nella stima estrema, la prevalenza si ridurrebbe dal 18 al 3.9 %, dopo la valutazione con modelli diagnostici di secondo livello.

giovedì 2 giugno 2011

Collaborazione stretta: Scuola - Famiglia


‘’Gli insegnanti sono invitati a tenere contatti con i genitori del bambino e con gli specialisti che lo seguono per un opportuno scambio di informazioni e per una gestione condivisa di progetti educativi appositamente studiati’’ (MIUR 15-06-2010)